Quando si pensa ad un acquario, uno dei primi aspetti da considerare riguarda proprio l’acqua: è necessario innanzitutto tenere conto delle piante e degli animali che si intendono sistemare nella vasca d’acqua dolce.
Utilizzare l’acqua del rubinetto è l’alternativa più semplice, ma spesso le caratteristiche chimico-fisiche di questo tipo di acqua non risultano adatte, rischiando di compromettere seriamente la sopravvivenza di pesci e piante.
Le possibilità sono molte: oltre a quella di rubinetto, è possibile aggiungere a dell’acqua demineralizzata, oppure usare la sola acqua demineralizzata con l’aggiunta di sali minerali, o ancora utilizzare l’acqua minerale.
Un’altra possibile alternativa è l’utilizzo dell’acqua proveniente dai cosiddetti impianti di Osmosi Inversa, con l’aggiunta di una percentuale irrisoria di acqua di scarto dello stesso impianto. Quest’acqua si presenta come ricca di sali minerali, a differenza di quella del rubinetto, e già filtrata 2 volte.
L’acqua con alti contenuti di sodio e cloro viene invece generalmente sconsigliata per l’uso negli acquari.
L’utilizzo dell’acqua proveniente dalla rete idrica cittadina comporta del resto qualche rischio, soprattutto con riguardo alla sua composizione. Molto spesso contiene infatti disinfettanti, come il cloro, metalli pesanti, sostanze inorganiche tossiche, risultando diversamente composta a seconda del periodo.
Il cloro, presente in Italia nell’acqua potabile, è uno dei disinfettanti più utilizzati per l’acqua, e la sua presenza può arrivare, per legge, fino ai 30 mg/l. Potenzialmente comporta rischi non solo per la flora e la fauna dell’acquario, ma anche per gli esseri umani, dal momento che il contatto con materiali organici in decomposizione potrebbe provocare la formazione di trialometani, sostanze cancerogene.
Da considerare la volatilità del cloro: molto spesso accade che, quando l’acqua esce dalle tubature, si liberi spontaneamente. Molto indicato quindi, prima di utilizzare acqua del rubinetto, versarla se possibile in un contenitore largo e semiaperto, e lasciarla riposare circa mezz’ora, per permettere all’eventuale cloro presente di svanire.
Molto pericoloso invece il piombo: molte tubature lo contengono, e lo rilasciano a contatto con l’acidità dell’acqua.
Anche i nitrati possono essere poco indicati per lo scopo: se presenti in grandi quantità nell’acqua, possono provocare un’eccessiva crescita delle alghe nell’acquario.